La mia esperienza al servizio del rinnovamento.
La città di Fossano innanzitutto

Mi è stato chiesto da più parti di ricandidarmi alle amministrative della prossima primavera. Ovviamente sono onorato di questa investitura ma, consapevole della responsabilità che questo comporta, vorrei condividerle con lei e con i lettori alcune considerazioni.

La città di Fossano, negli ultimi anni, ha conosciuto un declino evidente, a cui non credo ci si debba rassegnare. Fossano merita di più ed è di più. Per questo dobbiamo andare oltre.

Cosa intendo dire?

Intendo dire che il mio eventuale impegno avrà un senso solo se guidato da una prospettiva ambiziosa: creare un’alternativa che superi non solo l’amministrazione Tallone, ma anche tutte le precedenti, compresa la mia.

Non intendo ripetere il passato, né perseguire ambizioni personali.

La mia unica aspirazione è unire le migliori energie della città, recuperare il meglio del passato e intercettare idee, capacità, talenti dell’oggi con l’obiettivo di plasmare un progetto che garantisca a Fossano un futuro all’altezza di quello che è.

Il bello di avere la mia età è il possedere un’esperienza da condividere. Un’esperienza che metto a disposizione per creare, nei prossimi cinque anni, una comunità forte, pronta a ereditare la città. Sto parlando di un vero e proprio patto generazionale. A 71 anni desidero soltanto assicurarmi di aver fatto tutto il possibile per consegnare il futuro di Fossano a mani sicure, favorendo un passaggio di testimone.

Invito tutti coloro che desiderano partecipare a questa trasformazione a unirsi a noi.

Nel corso della mia storia politica il mio elettorato è sempre stato molto eterogeneo, proveniente dagli ambienti più diversi: la fiducia era riposta nel progetto di città che condividevamo, indipendentemente dalle differenze ideologiche. Nello stesso giorno, gli elettori che votavano in regione un candidato di destra, sceglievano con la stessa convinzione me come sindaco.

Questo perché, quando si vota per il sindaco, non ci si chiede se sia di destra o di sinistra; ci si chiede se rappresenti veramente la comunità, se ci si possa riconoscere in lui, se sia in grado di far crescere la città.

Le risposte a queste domande vanno date con chiarezza, nella vita concreta.

In tempi difficili come questi, diciamo chiaramente agli imprenditori, ai commercianti, agli agricoltori, ai professionisti: intendiamoci su un paio di semplici idee e da qui in poi semplifichiamo le regole, eliminiamo gli ostacoli burocratici, le infinite autorizzazioni, le ambiguità che generano rischi di sanzioni: deve essere chiaro che occorrerà agevolare tutto l’agevolabile. Alle famiglie dobbiamo assicurare i servizi che servono per la gestione quotidiana: devono poter contare su di noi, per conciliare lavoro ed educazione dei figli. E agli anziani e ai fragili dobbiamo garantire la tutela della salute e il mantenimento dei contatti sociali. Infine, quando penso ai dipendenti del Comune e del Consorzio, sono certo che abbiano bisogno, loro per primi, di meno burocrazia e di più ascolto e margini di autonomia per fare meglio quello che hanno sempre saputo fare bene.

Per realizzare tutto ciò è essenziale quel patto generazionale di cui parlavo prima.

Non conto solo sulle mie forze o sulle mie idee, ma sulla ricchezza intrinseca di Fossano, che può liberare energie per generare benessere, solidarietà e comunità. Ascoltare è la chiave, la porta non sarà mai chiusa per le buone idee provenienti da ogni angolo della città. Abbiamo un patrimonio di associazioni, funzionari competenti, una vivace fondazione musicale, scuole e società sportive di eccellenza. Tuteliamoli e valorizziamoli.

.